07 December 2023
Gli hanno negato il 4° titolo europeo
Sorprendente, unico, irripetibile e “OLYMPIKO” da parte a parte! Nella storia della più grande società polisportiva d’ Europa e non solo, si è aggiunta ancora una pagina memorabile. La squadra di pallanuoto Femminile dell’Olympiakos, può anche essere stata sconfitta nella finale del Len Trophy per 13-11 dall’Ungherese Dunaujvaros, ma ciò nonostante, quello che è capitato in una settimana, non è mai successo nella storia dello sport Ellenico. Appena tre giorni dopo la conquista del CEV Challenge Cup dalla squadra di pallavolo femminile e la medaglia d’argento della squadra di pallavolo maschile nella finale della stessa competizione, un ulteriore settore “biancorosso” ha gareggiato in una finale europea. Il quarto trofeo europeo nella pallanuoto femminile sarebbe arrivato, se i fischi degli arbitri durante la finale, non fossero stati al contrario negli ultimi due minuti del confronto, dove invece di un rigore a favore dell’Olympiakos ed espulsione per il Dunaujvaros, è stato decretato fallo in attacco della Alexandra Asimaki, mentre per quanto riguarda l’azione della Eggens, la quale rimane dubbia, nel finale la rete non è stata convalidata.
Equilibrio al primo periodo di gioco
L’Olympiakos è entrato nella piscina di “El Soral” con grande determinazione e molto rapidamente si è portato in vantaggio per 1-0 con rete della Asimaki. In seguito, nonostante si sia trovato indietro nel punteggio con 2-1 e 3-2, è riuscito a pareggiare velocemente sul 3-3 con la Eleftheria Plevritou. Chryssi Diamantopoulou ha negato il gol al Dunaujvaros e nell’azione successiva la Asimaki ha guadagnato un rigore il quale è stato battuto con successo dalla Avramidou per il 4-3. Un nuovo “stop” del portiere dell’Olympiakos, mantiene il vantaggio “biancorosso”, con la prima frazione di gioco che si conclude sul 4-4.
L’hanno fermata i pali
Il Dunaujvaros si è portato in vantaggio per 6-4 all’avvio del secondo periodo di gioco, ma il parziale della squadra Ungherese è stato fermato dalla Avramdou per il 5-6. La Diamantopoulou ha fermato l’azione della Valyi ma a quel punto l’Olympiakos non è riuscito a riportare la gara sul pareggio e nell’ azione successiva, le tipiche padrone di casa sono andate a segno per il 7-5. Sono seguiti due pali nella stessa azione da parte delle giocatrici di Charis Pavlidis senza riuscire a ridurre le distanze. Fino all’intervallo, le due difese hanno avuto la meglio con il risultato che rimaneva sul 7-5.
Ribaltamento del rsultato dal meno tre
La Szilagyi impatta per l’8-5 a favore del Dunaujvaros all’avvio del terzo periodo di gioco, con la Avramidou che risponde rapidamente con un pallonetto eccellente dal perimetro per l’8-6. Nuovamente la Szilagyi va a segno per la squadra Ungherese per il 9-6. La Eggens con un imprendibile esecuzione dal perimetro riduce le distanze per il 9-7 e la Avramidou con la sua quarta rete personale, porta il risultato ad una sola rete di differenza sul 9-8. Il parziale “biancorosso” si è allungato sul 3-0 con la Emmolo che sfruttando la superiorità numerica e riportando la gara sul pareggio ovvero sul 9-9. L’Olympiakos sarebbe anche passato in vantaggio se l’azione della Eggens non si fosse fermata sul palo. Il Dunaujvaros si è riportato in vantaggio per 10-9, punteggio che non è cambiato fino al termine della terza frazione di gioco, grazie a due parate di Ioanna Stamatopoulou, la quale era subentrata alla Diamantopoulou tra i pali dell’Olympiakos negli ultimi dieci secondi del terzo periodo di gioco.
Al 2:14 si decide la gara
Con la sua terza rete personale, Monica Eggens riporta nuovamente la gara in parità (10-10 al 7:10). La Garda va a segno su rigore per il 10-11. Le brutte conclusioni non hanno permesso all’Olympiakos di andare a segno e la Gurisatti ha dato un vantaggio di due reti alla sua squadra, a quattro minuti dal termine della finale. Al 3:02, Giulia Emmolo, su rigore, riduce le distanze sul 12-11 e nell’azione successiva la Stamatopoulou ha mantenuto la differenza reti al minimo scarto. Al 2:14 non è stato decretato un rigore nettissimo a favore dell’Olympiakos e seguente espulsione della giocatrice del Dunaujvaros su azione della giocatrice Alexandra Asimaki, ma fallo in attacco del centroboa greco. Le “biancorosse”, in inferiorità numerica, hanno difeso in modo eccellente al 1:32, ma all’attacco successivo, non sono riuscite ad andare a segno e con la seconda rete della Gurisatti, il risultato si è portato sul 13-11 al 0:33, consegnando così il titolo al Dunaujvaros.
I quarti: 4-4, 1-3, 4-3, 2-3
Interviste
L’allenatore dell’Olympiakos, Charis Pavlidis, ha dichiarato al sito osfp.gr:
“Essere presenti ogni anno in una Final 4, dimostra indubbiamente una certa costanza ad un livello di competizione molto alto e all’inizio della stagione, tutti gli allenatori partecipanti alle competizioni europee erano d’accordo sul fatto che la stagione in corso sarebbe stata di gran lunga quella più difficile ed impegnativa visto che tutte le squadre sono molto forti a di altissimo livello. A dimostrazione di questo, vorrei ricordare che noi siamo stati eliminati in casa all’ultima azione di gioco dalla squadra campione europea mentre il Dunaujvaros era stato eliminato ai rigori dal Catania. La finale odierna, sarebbe tranquillamente potuta essere la finale dell’Eurolega. Per quanto riguarda la gara di quest’ oggi, ritengo che per ancora una volta siamo stati traditi dalla nostra difesa, le 13 reti subite sono tantissime e al di fuori dei nostri standard di gioco.Il ritmo della gara, era favorevole al nostro avversario, con tante reti, tanti attacchi e tanti errori, uscendo così dal nostro regolare ritmo di gioco. Qunado eventualmente, abbiamo trovato un equilibrio in attacco e in difesa, siamo riusciti a pareggiare. Vorrei inoltre soffermarmi sul fatto che in una gara anche gli arbitri possono sbagliare come sbagliano d’altronde anche le squadre, ma vorrei vedere gli errori commessi dalla mia squadra prima di riferirmi agli arbitri. In fine, per com’ è andata la gara, il Dunaujvaros ha meritato la vittoria, e dal momento che il punteggio è andato in alto, li ha favoriti, a differenza nostra che non siamo abituati a questo tipo di gioco. Sicuramente le ragazze hanno dato tutto ma quest’anno ci manca qualcosa in difesa e nelle partite cruciali subiamo molte reti e quasta cosa ci ha penalizzato”.
Il capitano dell’Olympiakos, Filio Manolioudaki, ha dichiarato al sito osfp.gr:
“L’aspetto positivo della nostra presenza qui è che la nostra squadra dimostra una certa costanza considerando il fatto che negli ultimi 5 anni abbiamo disputato tre Final 4 di Eurolega e due del Len Trophy. Indubbiamente siamo dispiaciute, la partita ci ha lasciato con l’amaro in bocca. Per quanto riguarda la parte difensiva del nostro gioco, sicuramente abbiamo commesso tanti errori che ci hanno penalizzato, visto che conoscevamo che un punteggio alto avrebbe favorito le nostre avversarie. Purtroppo quest’anno dal punto di vista difensivo, non abbiamo dimostrato la stessa efficacia dimostrata negli anni precedenti, visto che nelle partite importanti abbiamo sempre subito una media di 10-11 reti. Adesso ci dobbiamo concentrare alle finali di campionato che sono il nostro grande obiettivo. In fine, da parte di tutta la squadra, vorrei ringraziare i nostri tifosi che si sono trovati a Mataro provenienti da varie parti dell’Europa ma anche tutti quelli che ci sostengono costantemente”.
Sorprendente, unico, irripetibile e “OLYMPIKO” da parte a parte! Nella storia della più grande società polisportiva d’ Europa e non solo, si è aggiunta ancora una pagina memorabile. La squadra di pallanuoto Femminile dell’Olympiakos, può anche essere stata sconfitta nella finale del Len Trophy per 13-11 dall’Ungherese Dunaujvaros, ma ciò nonostante, quello che è capitato in una settimana, non è mai successo nella storia dello sport Ellenico. Appena tre giorni dopo la conquista del CEV Challenge Cup dalla squadra di pallavolo femminile e la medaglia d’argento della squadra di pallavolo maschile nella finale della stessa competizione, un ulteriore settore “biancorosso” ha gareggiato in una finale europea. Il quarto trofeo europeo nella pallanuoto femminile sarebbe arrivato, se i fischi degli arbitri durante la finale, non fossero stati al contrario negli ultimi due minuti del confronto, dove invece di un rigore a favore dell’Olympiakos ed espulsione per il Dunaujvaros, è stato decretato fallo in attacco della Alexandra Asimaki, mentre per quanto riguarda l’azione della Eggens, la quale rimane dubbia, nel finale la rete non è stata convalidata.
Equilibrio al primo periodo di gioco
L’Olympiakos è entrato nella piscina di “El Soral” con grande determinazione e molto rapidamente si è portato in vantaggio per 1-0 con rete della Asimaki. In seguito, nonostante si sia trovato indietro nel punteggio con 2-1 e 3-2, è riuscito a pareggiare velocemente sul 3-3 con la Eleftheria Plevritou. Chryssi Diamantopoulou ha negato il gol al Dunaujvaros e nell’azione successiva la Asimaki ha guadagnato un rigore il quale è stato battuto con successo dalla Avramidou per il 4-3. Un nuovo “stop” del portiere dell’Olympiakos, mantiene il vantaggio “biancorosso”, con la prima frazione di gioco che si conclude sul 4-4.
L’hanno fermata i pali
Il Dunaujvaros si è portato in vantaggio per 6-4 all’avvio del secondo periodo di gioco, ma il parziale della squadra Ungherese è stato fermato dalla Avramdou per il 5-6. La Diamantopoulou ha fermato l’azione della Valyi ma a quel punto l’Olympiakos non è riuscito a riportare la gara sul pareggio e nell’ azione successiva, le tipiche padrone di casa sono andate a segno per il 7-5. Sono seguiti due pali nella stessa azione da parte delle giocatrici di Charis Pavlidis senza riuscire a ridurre le distanze. Fino all’intervallo, le due difese hanno avuto la meglio con il risultato che rimaneva sul 7-5.
Ribaltamento del rsultato dal meno tre
La Szilagyi impatta per l’8-5 a favore del Dunaujvaros all’avvio del terzo periodo di gioco, con la Avramidou che risponde rapidamente con un pallonetto eccellente dal perimetro per l’8-6. Nuovamente la Szilagyi va a segno per la squadra Ungherese per il 9-6. La Eggens con un imprendibile esecuzione dal perimetro riduce le distanze per il 9-7 e la Avramidou con la sua quarta rete personale, porta il risultato ad una sola rete di differenza sul 9-8. Il parziale “biancorosso” si è allungato sul 3-0 con la Emmolo che sfruttando la superiorità numerica e riportando la gara sul pareggio ovvero sul 9-9. L’Olympiakos sarebbe anche passato in vantaggio se l’azione della Eggens non si fosse fermata sul palo. Il Dunaujvaros si è riportato in vantaggio per 10-9, punteggio che non è cambiato fino al termine della terza frazione di gioco, grazie a due parate di Ioanna Stamatopoulou, la quale era subentrata alla Diamantopoulou tra i pali dell’Olympiakos negli ultimi dieci secondi del terzo periodo di gioco.
Al 2:14 si decide la gara
Con la sua terza rete personale, Monica Eggens riporta nuovamente la gara in parità (10-10 al 7:10). La Garda va a segno su rigore per il 10-11. Le brutte conclusioni non hanno permesso all’Olympiakos di andare a segno e la Gurisatti ha dato un vantaggio di due reti alla sua squadra, a quattro minuti dal termine della finale. Al 3:02, Giulia Emmolo, su rigore, riduce le distanze sul 12-11 e nell’azione successiva la Stamatopoulou ha mantenuto la differenza reti al minimo scarto. Al 2:14 non è stato decretato un rigore nettissimo a favore dell’Olympiakos e seguente espulsione della giocatrice del Dunaujvaros su azione della giocatrice Alexandra Asimaki, ma fallo in attacco del centroboa greco. Le “biancorosse”, in inferiorità numerica, hanno difeso in modo eccellente al 1:32, ma all’attacco successivo, non sono riuscite ad andare a segno e con la seconda rete della Gurisatti, il risultato si è portato sul 13-11 al 0:33, consegnando così il titolo al Dunaujvaros.
I quarti: 4-4, 1-3, 4-3, 2-3
Interviste
L’allenatore dell’Olympiakos, Charis Pavlidis, ha dichiarato al sito osfp.gr:
“Essere presenti ogni anno in una Final 4, dimostra indubbiamente una certa costanza ad un livello di competizione molto alto e all’inizio della stagione, tutti gli allenatori partecipanti alle competizioni europee erano d’accordo sul fatto che la stagione in corso sarebbe stata di gran lunga quella più difficile ed impegnativa visto che tutte le squadre sono molto forti a di altissimo livello. A dimostrazione di questo, vorrei ricordare che noi siamo stati eliminati in casa all’ultima azione di gioco dalla squadra campione europea mentre il Dunaujvaros era stato eliminato ai rigori dal Catania. La finale odierna, sarebbe tranquillamente potuta essere la finale dell’Eurolega. Per quanto riguarda la gara di quest’ oggi, ritengo che per ancora una volta siamo stati traditi dalla nostra difesa, le 13 reti subite sono tantissime e al di fuori dei nostri standard di gioco.Il ritmo della gara, era favorevole al nostro avversario, con tante reti, tanti attacchi e tanti errori, uscendo così dal nostro regolare ritmo di gioco. Qunado eventualmente, abbiamo trovato un equilibrio in attacco e in difesa, siamo riusciti a pareggiare. Vorrei inoltre soffermarmi sul fatto che in una gara anche gli arbitri possono sbagliare come sbagliano d’altronde anche le squadre, ma vorrei vedere gli errori commessi dalla mia squadra prima di riferirmi agli arbitri. In fine, per com’ è andata la gara, il Dunaujvaros ha meritato la vittoria, e dal momento che il punteggio è andato in alto, li ha favoriti, a differenza nostra che non siamo abituati a questo tipo di gioco. Sicuramente le ragazze hanno dato tutto ma quest’anno ci manca qualcosa in difesa e nelle partite cruciali subiamo molte reti e quasta cosa ci ha penalizzato”.
Il capitano dell’Olympiakos, Filio Manolioudaki, ha dichiarato al sito osfp.gr:
“L’aspetto positivo della nostra presenza qui è che la nostra squadra dimostra una certa costanza considerando il fatto che negli ultimi 5 anni abbiamo disputato tre Final 4 di Eurolega e due del Len Trophy. Indubbiamente siamo dispiaciute, la partita ci ha lasciato con l’amaro in bocca. Per quanto riguarda la parte difensiva del nostro gioco, sicuramente abbiamo commesso tanti errori che ci hanno penalizzato, visto che conoscevamo che un punteggio alto avrebbe favorito le nostre avversarie. Purtroppo quest’anno dal punto di vista difensivo, non abbiamo dimostrato la stessa efficacia dimostrata negli anni precedenti, visto che nelle partite importanti abbiamo sempre subito una media di 10-11 reti. Adesso ci dobbiamo concentrare alle finali di campionato che sono il nostro grande obiettivo. In fine, da parte di tutta la squadra, vorrei ringraziare i nostri tifosi che si sono trovati a Mataro provenienti da varie parti dell’Europa ma anche tutti quelli che ci sostengono costantemente”.